lunedì 2 gennaio 2017

La corruzione danneggia l'economia Consiglio d'Europa ci tira le orecchie

 Secondo l'organo contro la corruzione del Consiglio d'Europa, l'Italia ha fatto qualche passo avanti ma ha concluso ancora troppo poco


 "La lotta contro la corruzione non è solo una questione di nuove leggi, ma anche una questione di etica e di comportamenti individuali e spesso implica un cambiamento nei cuori e nelle menti delle persone - ha detto Marin Mrcela, presidente del GRECO, il Gruppo di Stati contro la corruzione del Consiglio d'Europa, in occasione della Giornata contro la corruzione celebrata lo scorso 9 dicembre 

“La corruzione danneggia l'economia, influenzando negativamente il potenziale di crescita e di creazione di occupazione, sia nel settore pubblico che privato. Essa infatti mina la fiducia nelle istituzioni democratiche e minaccia i diritti umani e la certezza del diritto”.
Le sue dichiarazioni riflettono, quasi parola per parola, il principio alla base di Riparte il futuro, che si è battuta in questi anni per sensibilizzare l’Italia a livello culturale e influenzare i processi legislativi con il sostegno della società civile. In contemporanea l’organo internazionale monitorava l’operato delle nostre Istituzioni in base alle raccomandazioni depositate nel 2012.
Come ce la siamo cavata in questo periodo difficile, durante il quali sono cambiati ben tre governi e il quarto sta per iniziare?
In base alle conclusioni del rapporto, l'Italia ha attuato o trattato in modo soddisfacente otto su sedici raccomandazioni. Altre sette rimangono in parte implementate e una non è stata affronatata affatto.
Più precisamente, per quanto riguarda il tema delle incriminazioni:

- l’Italia ha parzialmente implementato la Convenzione penale sulla corruzione (ETS 173) ma il relativo Protocollo Addizionale (ETS 191) deve essere ancora ratificato;

- il tasto più dolente riguarda la corruzione sia attiva che passiva di funzionari e giurati stranieri, per cui non c’è stato allargamento della normativa sulla corruzione internazionale e le proposte legislative in materia sono appena state prese in considerazione dal governo;
- il governo inoltre ha presentato una proposta di nuova normativa in materia di termini di prescrizione ma (come sappiamo bene, visto che ci battiamo da tempo su questo punto cruzioale con il sostegno di oltre 100.000 cittadini) non è ancora stata finalizzata;
- il Consiglio d'Europa valuta positivamente i passi avanti fatti per penalizzare la corruzione nel settore privato attraverso un decreto che il governo dovrebbe adottare entro il 16 dicembre;
- tuttavia l’unica normativa veramente introdotta in questi anni è la nuova legge anti-corruzione 69/2015. Il GRECO sottolinea la bontà dell’aumento delle pene detentive per la corruzione nel settore pubblico;
Per quanto riguarda la trasparenza del finanziamento ai partiti il rapporto rileva progressi significativi tra cui:

- il divieto di donazioni anonime;
- il potenziamento della trasparenza delle donazioni;
- la revisione dell’introduzione di sanzioni in caso di violazioni delle norme;
- manca tuttavia ancora l'istituzione di un meccanismo di controllo indipendente e sovrano;
Il GRECO invita anche l’Italia a tradurre il prima possibile questo rapporto in italiano e a renderlo noto a tutti. Nel frattempo, noi condividiamo.
 

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